Misura 19.2.1 7.6.1 – Progetto Cultivar Cesanese

Progetto Cultivar Cesanese

Attraverso la MISURA 7.6.1 “Studi e investimenti finalizzati alla tutela ambientale e alla conservazione della Biodiversità” il GAL ha posto le basi per la conoscenza delle potenzialità territoriali legate alla biodiversità agraria della Cultivar Cesanese.

Il progetto si è sviluppato nel territorio dei Comuni di Olevano Romano (Capofila e Beneficiario di progetto), Genazzano e San Vito Romano ed ha permesso di comprendere l’importanza di questa eccellenza che da molti anni caratterizza il territorio esaminato.

Partner operativi

  • CREA – Consiglio per la ricerca in
    agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Viticoltura ed Enologia di Conegliano e Velletri

  • ARSIAL – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio

  • Associazione Strada del Vino Terre del Cesanese di Olevano Romano

Lo scopo principale di questa ricerca ha identificato e caratterizzato i biotipi locali di “Cesanese”, evidenziando differenze comportamentali in campo identificandone le potenzialità. Uno degli elementi fondamentali è stata l’avvio di una selezione clonale che ha consentito da un lato, la conservazione di una biodiversità a rischio, dall’ altro lato il continuo monitoraggio di caratteri altrimenti appiattiti nelle moderne monocolture.

Un’ampia variabilità clonale è, a tutti gli effetti, una risorsa positiva su cui contare. Aumenta le possibilità di adattamento ad ambienti e situazioni colturali diverse, rafforza la reattività positiva agli stress ed ai parassiti, e rappresenta una fonte di complessità gustativa nei vini. La corretta, infatti, identificazione varietale rappresenta lo strumento fondamentale per il recupero delle varietà autoctone e anche per attività di conservazione e valorizzazione della “biodiversità” vegetale.

Tali studi aiuteranno le aziende vitivinicole dell’area nella conoscenza delle azioni utili e necessarie al continuo adeguamento della produzione vitivinicola per le mutate esigenze del consumatore, in risposta alle azioni climatiche derivanti dal cambiamento climatico e alla sostenibilità che, negli anni, ha fatto perdere quella “originalità” che lo legava alla zona di produzione.

Il recupero della biodiversità viticola locale potrà contribuire alla valorizzazione delle produzioni del territorio per generare vini di grande eccellenza rafforzando il comparto agricolo generale.

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