Castagne e Marroni

DUE GRANDI PROTAGONISTI DELL’AREA PRENESTINA

La castanicoltura è stata per secoli al centro della vita quotidiana nell’area prenestina. Se la castagna ha rappresentato in passato l’alimento principale, anche se povero, per il sostentamento della popolazione, oggi è prima di tutto un’opportunità per lo sviluppo sostenibile della montagna.

La frequentazione del castagneto, quotidiana nei periodi di raccolta, avveniva attraverso sentieri battuti che collegavano il bosco al centro abitato, i cui tracciati, ancora oggi visibili, rappresentano un elemento di attrazione e di connessione tra l’uomo e lo spazio rurale.

Da questi boschi secolari nascono due prodotti di qualità parte della storia delle comunità locali: il “Marrone” di Cave, la cui sagra è tra le più longeve d’Italia (dai primi anni del ‘900), e la “Mosciarella” di Capranica Prenestina, lavorata con un procedimento, unico nel panorama castanicolo Laziale, che prevede la lenta essiccazione al fuoco alimentato dalla spulla, la buccia della castagna dell’anno precedente, dentro piccoli edifici in pietra costruiti nel bosco, le cosiddette “casette”.

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